Il nome SmartTV è riservato, per motivi di copyright, ad una precisa linea commerciale di un fabbricante di TV. In generale, si deve parlare di TV connesso. Con un tale apparato, non solo si possono ricevere programmi trasmessi via Internet, ma si possono eseguire dei widget, che sono l’equivalente delle app in un tablet o in uno smartphone. E’ anche possibile navigare, con un widget che apre un browser simile a quello utilizzato nei PC. Occorre tenere presente, tuttavia, che mentre la navigazione è abbastanza agevole con un telecomando classico a tasti, l’inserimento di dati e stringhe testuali di ricerca può essere complicato se effettuabile solo con la tastiera virtuale che appare sullo schermo. Alcuni TV prevedono un telecomando touch, che all’occorrenza può anche presentare una sua tastiera virtuale. Addirittura, il telecomando touch può essere costituito da un tablet o da uno smartphone pilotato da un’app resa disponibile dal fabbricante di quel TV.
Non è corretto dire che bisogna collegare il TV al cavo (meglio, doppino) telefonico. E’ corretto, invece, dire che il TV va collegato ad un apparato di accesso a Internet. Nella maggior parte delle case tale apparato è un router ADSL, che accede a Internet attraverso il doppino telefonico ed è in grado di instradare su di esso i dati richiesti o generati da tutti i dispositivi smart (computer, tablet, smartphone, TV) presenti in casa o in ufficio, da/verso Internet. Potrebbe però trattarsi anche di un router di accesso in fibra ottica, connesso a Internet senza l’intermediazione della rete telefonica classica.
Il collegamento tra televisore e router può avvenire mediante cavo RJ45 (e allora il TV deve avere un’apposita presa Ethernet) oppure mediante il WiFi (e allora il TV deve avere la funzionalità WiFi). Gli attuali router hanno sia la funzionalità Ethernet, sia la funzionalità senza fili, indispensabile – tra l’altro – per l’accesso a Internet da tablet e smartphone. I TV hanno entrambe le funzionalità solo per alcuni modelli di fascia medio-alta.